Chi ha tempo non perda tempo

Questo famoso proverbio italiano ci invita a non procrastinare gli impegni e ad agire. Ma cosa significa “procrastinare”? Significa rimandare a un giorno successivo, spesso non si sa quale, un’azione. Spesso si finisce che alcune azioni le faremo “il giorno del poi nell’anno del mai”. Almeno una volta nella vita avrete procrastinato scelte, decisioni, azioni, il più delle volte difficili, o ritenute tali. Iniziare la dieta, riordinare la soffitta, buttare i vecchi vestiti, aggiornare il curriculum, smettere di fumare…La risposta che ci diamo per continuare a procrastinare è la non urgenza dell’azione, la pesantezza, la non voglia. Allo stesso modo ci stiamo auto boicottando. 

Alcune volte si procrastina scegliendo un piacere immediato seppur fugace. Pensiamo ad esempio quando al lavoro, prima di iniziare, guardiamo Facebook o altri social network piuttosto che iniziare di buona lena la relazione che sappiamo di dover fare. 

Altre volte può essere la paura di fallire che ci fa rimandare ad oltranza un impegno. Ad esempio dover chiedere un aumento, un giorno di ferie. Così facendo però la paura aumenta mettendoci magari anche nella condizione di non avere più tempo per poter realizzare in modo efficace il nostro impegno. La paura in realtà è come una sorta di nube; quando la si prova a prendere scompare. Basta allungare la mano ed essa rimarrà vuota.

A volte si può incappare nell’errore di sottovalutare il tempo necessario per compiere una serie di azioni. Altre volte tendiamo a rimandare perché abbiamo le idee confuse, non sappiamo da dove iniziare, cosa fare. Immaginiamo uno studente che rimanda ad oltranza l’inizio dello studio per un esame ritenendo di poter studiare efficacemente in poco tempo. Oppure il tempo per preparare le valigie, chissà perché pensiamo sempre di riuscire a prepararle in poco tempo, rimandando così l’operazione. 

Quindi? Ecco alcuni spunti:

1. indicare su fogli mobili le possibili azioni, senza un ordine preciso, scrivendole di getto, senza valutarle. Solo in seguito spostare i vari foglietti secondo una sequenza temporale d’azioni.

2. fissare un tempo definito per svolgere una certa azione, senza considerare di doverla necessariamente terminare. Spesso la vera difficoltà è nell’iniziare un’azione, nel dover uscire dall’immobilità; poi si crea quasi un effetto palla di neve, per cui la “pallina di neve” rotolerà quasi automaticamente divenendo una valanga.

3. porsi un premio al termine dell’azione da svolgere. Il premio deve essere vicino nel tempo e molto attrattivo per essere motivante. Ad esempio un’uscita con gli amici, la visione della nostra serie preferita…

E allora, chi ha tempo non perda tempo e fateci sapere se almeno una volta siete riusciti a non procrastinare.  

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